Più forte del "Kamasutra", del "De figvris veneris" o di tutto ciò che avremmo voluto sapere sul sesso nel XIX secolo senza osare chiedere.
"Rangoni: Guarda quanto sono duro!" Ma voglio raggiungere la felicità attraverso una nuova strada. Tullia: Con una nuova rotta? No, posso testimoniare che ho prurito. Non prenderai una strada nuova. Rangoni: Mi è sfuggita la lingua: intendevo con una nuova postura. Tullia: E quale? Mi è venuta un'idea così: lo chiamano il cavallo di Ettore. Sdraiati sulla schiena…»
Considerando che si può essere soli, in coppia o in gruppo, e che il corpo umano è soggetto a certe limitazioni – di movimento, rotazione, elasticità, allungamento, muscolatura (difficilmente si riesce a grattarsi la schiena con il tallone, né a piegare il gomito all'indietro) – quante posizioni ci sono, in piedi, sdraiati, seduti, su un fianco, in ginocchio, ecc., per fare l'amore o, si potrebbe dire, possibili collegamenti tra la bocca, il pene, la mano, il seno, l'ano, la vulva, la lingua, il piede, il naso e altri organi a scelta? Il Kama Sutra ne offre 64. Naturalmente, il conteggio è ridicolo, poiché l'aritmetica cede sempre il passo all'immaginazione. Ma ancora: il De figvris veneris ne cita ben 90, da "L'uomo chinato in avanti, che accoglie tra le cosce la donna sdraiata sulla schiena, con le gambe distese", a "Gruppo di cinque copulatori", passando per "Main tierce off
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